Oltre lo scatto perfetto: consigli per fotografare l'anima delle Galapagos di Francesco Turano
- sologalapagos
- 26 ago
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Fotografare le Isole Galapagos è, al tempo stesso, incredibilmente facile e immensamente difficile. Facile, perché i soggetti sono ovunque, unici e per nulla intimiditi dalla nostra presenza. Difficile, perché catturare la vera essenza di questo luogo richiede più di un buon obiettivo: richiede pazienza, rispetto e la capacità di "vedere" oltre l'immagine da cartolina. Documentare semplicemente è una cosa, immortalare una scena e catturare l’anima di un luogo o i momenti della vita è tutt’altra cosa. Quindi impostiamo le cose diversamente sin dall’inizio e proviamo a entrare in una dimensione nuova, ristabilendo un contatto con la natura.
1.La luce è la nostra linea guida
La luce all'equatore è potente e quando è verticale risulta di difficile gestione. Le ore centrali della giornata (dalle 10 alle 15) possono creare ombre dure e contrasti eccessivi. Le ore d'oro, invece, sono pura magia: alba e tramonto: La luce diventa calda, morbida e radente. È il momento perfetto per esaltare i colori, le texture della pelle delle iguane o la silhouette di un paesaggio vulcanico. Sfruttiamo ogni minuto di queste finestre di luce magica cercando di cogliere scene di vita nella giusta atmosfera.
2. Il rispetto delle distanze
La regola dei due metri non è solo una norma del Parco, ma anche un'opportunità creativa. Invece di avvicinarci, usiamo un teleobiettivo. Questo ci permetterà di isolare il soggetto creando ritratti intimi, senza disturbare l'animale, oltre a comprimere i piani avvicinando visivamente sfondi lontani al vostro soggetto. Molto importante è catturare comportamenti naturali: un animale a suo agio è un soggetto molto più interessante di un animale in allerta. Il rispetto della natura è alla base di qualsiasi approccio fotografico.
3. Raccontate una storia
Il ritratto di una sula è bellissimo, ma la foto di due sule nel mezzo della loro danza di corteggiamento racconta una storia. Per questo vanno cerchiamo le interazioni, i contesti, i dettagli. Un cucciolo di leone marino che gioca con sua madre, un fringuello di Darwin che si posa su una tartaruga, o qualsiasi cosa ci sembri interessante mentre si svolge davanti ai nostri occhi. Una colonia di iguane marine su una scogliera di lava nera è molto più potente di una singola iguana isolata. Ma anche una iguana isolata può diventare interessante se ne cogliamo atteggiamenti e modi di fare. Impariamo a osservare i dettagli: concentriamoci sulle zampe blu di una sula, sullo sguardo antico di una tartaruga, sulla trama della pelle di uno squalo. Importante e cogliere, interpretare, immortalare.
4. Pronti a tutto: l'attrezzatura
Lo zoom-tele (es. 70-200mm o 100-400mm) sarà il vostro miglior alleato per rispettare le distanze e ottenere ritratti magnifici. Il grandangolo (es. 16-35mm) sarà invece indispensabile per catturare i paesaggi vulcanici mozzafiato. Ma anche ottiche intermedie tra i due possono servire per cogliere attimi fuggenti dovuti alla presenza integrata di alcuni animali con le persone, cosa che crea situazioni insolite da cogliere al volo.
La migliore fotografia delle Galapagos non sarà quella solo tecnicamente perfetta, ma quella che, una volta a casa, ci farà sentire di nuovo lì, evocando attimi di incomparabile bellezza che porteremo sempre nel cuore dopo aver visto situazioni uniche al mondo. Se osserveremo con pazienza e interpreteremo col cuore porteremo con noi il sapore di un mondo stupendo e unico, che ricorderemo con nostalgia ogni volta che osserveremo una foto di quei giorni.



